III CATEGORIA
C.A.B. MONTECCHIO – ASTRA
Qualcuno tra i lettori più affezionati mi ha già domandato come mai la cronaca di questa partita arrivi in ritardo.
Il problema è tutto del vostro cronista. No, non si tratta di malattia, a meno che non possa essere considerata tale la passione per la propria squadra. Il fatto è che questi articoletti nascono chiudendo gli occhi e rivivendo momenti e sensazioni degli ultimi 90 minuti e io ho provato a chiuderli e richiuderli mille volte, ma il risultato è sempre lo stesso.
Non vedo l’iniziale gol del Montecchio. Non vedo il fulmineo pareggio del Pibe con un pallonetto sul portiere cui ormai ci ha abituati. Non vedo i due splendidi gol del Bego che pare finalmente conoscere la porta avversaria come quella di casa sua. Non vedo il brillante rientro di Adri sempre pronto alla chiamata della maglia blucerchiata. Non vedo la pronta risposta della nostra panchina tutta chiamata a schierarsi in campo. Non vedo il ritorno del figliuol prodigo Andi per il quale sono disposto ad uccidere non solo il vitello grasso, ma l’intera mandria. Non vedo la sofferenza degli ultimi minuti.
Chiudo gli occhi e riesco solo a vedere più lontano, a vedere ciò che ci attende e che potrebbe darci gioia e gloria o rendere vana la nostra stupenda fatica.
Vedo il ripetersi del risultato dell’andata con il Basilicanova. Vedo i giocatori del Sorbolo che escono sconsolati, battuti sul loro campo. Vedo la giustizia che trionfa nei confronti della Casalese dopo il risultato funesto e funestato da una nera presenza di Campionato e Coppa. Vedo il Bibbiano farci ala, inchinandosi, verso l’ultimo grande appuntamento col San Leo. Vedo un pallone, uno solo, infilarsi lentamente alle spalle del portiere Leonino mentre il nostro grido di gioia si trasforma in un canto al centro del campo.
Vi prego, non toccatevi, non fate gli scongiuri e lasciate che un povero cronista cui i fumi del calcio sono ormai saliti al cervello come quelli di una pinta di tequila viva il suo sogno fino in fondo.
Non mollate ragazzi per poter avere domani qualcosa che valga la pena di essere ricordato, perché il vostro stare insieme trovi il premio che merita.
HASTA l’ASTRA, HASTA LA VICTORIA SIEMPRE